Si gira anche in Valconca


L’Unione della Valconca al fianco del progetto filmico “Draconis”. I castelli malatestiani, i borghi fortificati, i piccoli-grandi paesi racchiusi da una cortina di potenti mura, fanno da sfondo naturale ed imprescindibile alla produzione cinematografica incentrata sul Drago di Rimini (conosciuto altresì come Il Drago di Belverde) e già raccontata, con dovizia di particolari e grande cura, attraverso le pagine del libro firmato dallo studioso Oreste Delucca. 


DRACONIS, L'UNIONE CONCEDE IL PATROCINIO AL DOCUFILM DI MARCO GENTIL

L’Unione della Valconca al fianco del progetto filmico “Draconis”. I castelli malatestiani, i borghi fortificati, i piccoli-grandi paesi racchiusi da una cortina di potenti mura, fanno da sfondo naturale ed imprescindibile alla produzione cinematografica incentrata sul Drago di Rimini (conosciuto altresì come Il Drago di Belverde) e già raccontata, con dovizia di particolari e grande cura, attraverso le pagine del libro firmato dallo studioso Oreste Delucca. 

“Il docufilm Draconis - arriverà sugli schermi proprio quest'anno - entra ora nella sua fase di promozione verso il pubblico. L’Unione della Valconca - dice la Presidente, Elena Castellari - ha raccolto volentieri l’invito a farsi promotrice del progetto (tramite il patrocinio) che in questo territorio trova alcuni elementi caratterizzanti l’epoca in cui si svolgono i fatti.  I Malatesta in Valconca hanno lasciato molte e ricche testimonianze, specie di stampo architettonico ed urbanistico, della loro potenza militare e culturale. Testimonianze capaci di orientare lo sviluppo dei borghi anche in tempi a noi più recenti”

“Questa vicenda - spiega il regista riminese Marco Gentili - tanto affascinante quanto sconosciuta, viene presentata in una forma più accademica possibile, volendo discostarci da tutto ciò che può richiamare l’occultismo e simili. Abbiamo creato una squadra composta da zoologi, esperti e studiosi del folklore di tutto il mondo per dare un contributo di rilievo. Draconis si propone di riportare alla luce una storia di grande fascino, ma anche e soprattutto di far capire al pubblico l’importanza dei piccoli accadimenti locali, in particolare quelli tramandate oralmente, dai nostri genitori o dalle nostre nonne. Mira a far conoscere una Rimini diversa da quella canonicamente raccontata sui giornali e sul web, lontana dalla vita mondana e dal divertimento di cui la Riviera si fa grande vanto; lo scopo è parlare di una città ricca di cultura e di bellezze storiche e artistiche dalla sua fondazione in avanti. Il rapporto con la Valconca, in particolare, è risultato determinante per il lavoro, perché la storia del Drago di Rimini è legata in modo indissolubile alla famiglia dei Malatesta. Non inserire nel docufilm gli scorci di Montefiore Conca, Montescudo e Montecolombo, San Clemente, Saludecio avrebbe significato non parlare in modo completo della vicenda stessa. A questo si aggiunge il valore affettivo che da sempre questi luoghi hanno per me e il ruolo fondamentale che hanno avuto nella mia crescita personale; il ricordo di bambino di quando venivo accompagnato alle fiere contadine, come quella di San Gregorio a Morciano di Romagna, della quale ancora oggi sono innamorato, credo non mi abbandonerà mai”.

Pubblicata il: 13/01/2020